Stress e tecnostress: convegno del’Anfos il 13 maggio a Roma

 

11 Maggio 2010

ROMA -  Lo stress in azienda e nelle Pubbliche Amministrazioni è un problema sempre più diffuso. L’economia moderna ha ritmi veloci, tempi di esecuzione rapidi, e soprattutto il settore dei servizi richiede risposte immediate per tenere il passo con la concorrenza. Il lavoratore dunque è esposto sempre di più al rischio stress, considerato una nuova malattia professionale.

stress lavoroI dati europei sono allarmanti: il 60 per cento dei lavoratori considera lo stress come una delle principali cause di malessere negli ambienti di lavoro, con conseguenze dirette sulla salute. Infatti lo stress agisce non solo sul piano psicologico, ma anche e soprattutto sul piano fisico, con effetti evidenti: mal di testa, insonnia, ipertensione, calo della concentrazione, disturbi cardiocircolatori e gastrointestinali, depressione, attacchi di panico, ansia, calo del desiderio sessuale. Alcuni effetti – come il calo della concentrazione – possono avere serie conseguenze in determinati ambienti di lavoro, altamente informatizzati nei processi industriali. Prendiamo il caso, ad esempio, di una catena di montaggio gestita dai complessi apparecchiature e videoterminali: un breve calo della concentrazione e dell’attenzione può innescare un possibile incidente o infortunio sul lavoro.

Ecco allora che il legislatore, con l’approvazione del Testo Unico 81 del 2008 e il D.lgs 106 del 2009, ha voluto inserire lo stress tra i rischi da valutare e prevenire in azienda. Il 1° agosto scade il termine entro il quale le aziende sono tenute ad effettuare una valutazione dello “stress lavoro correlato”, attraverso questionari e la redazione di un DVR (Documento valutazione rischi). Il datore di lavoro deve quindi analizzare la propria organizzazione del lavoro, coinvolgendo i propri dipendenti se necessario, al fine di rimuovere le possibili cause che determinano l’insorgere di situazioni stressanti.

E’ bene sapere che sia il Testo Unico 81 (articolo 28) e il D.lgs 106 2009 (articolo 6) danno ampio risalto alla prevenzione dello stress lavoro correlato, e il datore di lavoro rischia pesanti sanzioni – economiche e penali – nel caso in cui abbia omesso di effettuare tale valutazione.

Su questo nuovo rischio professionale l’Anfos ha organizzato un Convegno: Stress lavoro correlato e Tecnostress: i nuovi rischi del lavoratore moderno”, in programma il 13 maggio alla sala convegni del Palazzo dell’Informazione (vedi dettagli nelle due pagine seguenti), a Roma.

Parteciperanno autorevoli relatori, che faranno il punto della situazione sull’applicazione della norma in merito alla prevenzione dello stress e le metodologie per valutarlo correttamente. Intervengono Lorenzo Fantini, dirigente divisioni III e VI (salute e sicurezza) del Ministero del Lavoro; Rolando Morelli, presidente ANFOS; Giuseppe Bonifaci Sovrintendente Medico Generale INAIL; Gianni Fortunato, segretario UGL Roma e Lazio; Lucia Macciocu, psicologo ricercatrice del DML dell’ISPESL; Enzo Di Frenna, giornalista e direttore di Anfos News e autore del libro ‘Tecnostress in azienda’.


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