Solventi tossici: tre nuove proposte per prodotti sostitutivi

 

24 Settembre 2009

L’Alcool benzilico, il Lattato d’Etile ed il Carbonato di Propilene sono stati proposti come solventi alternativi, in un’indagine conoscitiva, elaborata da un’équipe del Dipartimento di Salute Ambientale e Occupazionale della facoltà di Medicina dell’Università di MONTREAL, nell’ambito di un progetto finanziato dall’IRSST.
“Io e Michel Gérin lavoriamo nel campo della sostituzione dei solventi fin dal 1993, insieme all’IRSST”- spiega Denis Bégin”. Di fatto, la prima realizzazione di questa équipe in tale campo, dal 1993 al 1995, è stata un rendiconto sull’utilizzo di solventi in quasi tutto il Québec. Gli autori vi indicano i settori principali, in cui se ne utilizzano maggiori quantità, passano in rassegna i prodotti più problematici e definiscono le grandi linee per la sostituzione. “Nell’elaborazione di tale rapporto, ci siamo resi conto della carenza d’informazioni sui nuovi solventi sostitutivi – racconta Denis Bégin- ed è proprio in questo momento che è venuta l’idea di realizzare delle monografie. Inoltre, è chiaro che l’impatto ambientale di taluni solventi e l’adozione del Protocollo di Montréal sulle sostanze che assottigliano lo strato di Ozono hanno contribuito ad avviare il nostro lavoro”. Le prime 3 monografie – su D-Limonene, Esteri degli acidi bicarbossilici (DBE) e N-metil-2-pirrolidone (NMP) – sono state pubblicate nel 1999, ed altre 3 – su Dimetilsolfossido (DMSO), 1-Bromopropano e sui prodotti per la pulizia a base acquosa- nel 2002.
Oltretutto, i ricercatori hanno elaborato una procedura in 9 tappe, finalizzata alla sostituzione di un solvente in modo appropriato. Questa procedura è stata realizzata servendosi di dati tratti dalla letteratura, i quali sono stati applicati a casi concreti e verificati in diverse situazioni.

Punto di partenza
In Québec, circa 200.000 lavoratori sono regolarmente esposti a solventi organici. L’infiammabilità e la tossicità di questi prodotti, così come la necessità di proteggere l’ambiente, spingono sempre più imprese al loro rimpiazzo. Tuttavia, le informazioni per farlo sono carenti. In precedenza, sono state pubblicate 6 Monografie, all’interno della collana “Indagini conoscitive” dell’IRSST, ai fini di aiutare gli addetti ai lavori a trovare prodotti di sostituzione adeguati.

Responsabili
Denis Bégin, Michel Gérin, Mourad Moumen e Sinarith Heng, dell’Università di Montréal.

Risultati
Indagini conoscitive su 3 nuovi solventi sostitutivi, ossia Alcool Benzilico, Carbonato di Propilene e Lattato di Etile. I due ricercatori presentano, in maniera critica e sistematica, lo stato dell’arte della conoscenza degli aspetti legati alla sicurezza e salute del lavoro, uniti alle caratteristiche ambientali e tecniche di dette sostanze.

Destinatari
Igienisti industriali, medici del lavoro, ed altri specialisti di salute e sicurezza occupazionale, così come le imprese intenzionate a realizzare progetti di sostituzione dei solventi.

Nove tappe essenziali

Secondo i ricercatori, la prima tappa in assoluto consiste nella focalizzazione del problema da parte della Direzione dell’impresa. In secondo luogo, si tratta d’istituire un Comitato di sostituzione e di siglare un protocollo d’intesa tra le parti.
Successivamente, bisogna studiare la situazione e definire i criteri per la scelta di nuovi solventi. Tutto ciò si concretizza, fra l’altro, analizzando le modalità di lavoro da parte di esperti d’igiene industriale, definendo così i criteri per la selezione dei solventi alternativi. La quarta tappa è quella in cui il Comitato propone delle opzioni alternative. In quinto luogo, l’impresa compie delle prove su piccola scala, ed in sesto si valutano le conseguenze delle opzioni, tratte dalla letteratura, tenendo conto di: tossicità, salute e
sicurezza del lavoro, ecotossicità, formazione, ergonomia, costi ed aspetti organizzativi.
Come settima tappa, gli addetti confrontano le alternative e selezionano un prodotto sostitutivo, in funzione dei criteri stabiliti nella terza tappa. A ciò segue l’introduzione graduale del nuovo prodotto e, infine, la valutazione dei benefici del cambiamento.

Decapaggio di un aereo, come esempio


Al momento, occorrono 2.000 litri di decapante a base di Alcool Benzilico per togliere la pittura da un AIRBUS A-340, mentre prima erano necessari 1400 litri di Diclorometano. Tuttavia, secondo la Compagnia, la salute dei lavoratori ne valeva la pena.

Fino a pochissimo tempo fa, il Diclorometano era il principio attivo del decapante utilizzato da AIR CANADA per asportare la vernice dai suoi aeromobili. Però, questo prodotto è stato dichiarato tossico dalla Legge canadese sulla protezione dell’ambiente del 1999 (LCPE 1999). Al termine di diversi tentativi e consultazioni con il Comitato di salute e sicurezza del suo stabilimento di verniciatura sito a Toronto, l’azienda ha selezionato un decapante a base d’Alcool Benzilico.
Per togliere la vernice da un mezzo grosso, quale è un AIRBUS A-340, sono necessari 2000 litri (450 galloni) di decapante a base di Alcool Benzilico, contro i 1.400 litri (300 galloni) di prodotto a base di Diclorometano. I lavoratori addetti a tale mansione devono indossare dispositivi di protezione per le vie respiratorie ad adduzione d’aria (cappucci), guanti e tuta. Il personale di rimpiazzo, che si trova all’esterno del perimetro in cui si esegue l’operazione di decapaggio, indossa anch’esso dispositivi di protezione per le vie respiratorie. Il decapaggio è interamente effettuato a temperatura ambiente. Alla fine, i residui vengono evacuati, per mezzo della gravità, verso grandi recipienti posti sotto il pavimento, i quali vengono poi smaltiti da una ditta specializzata.
Chris Koroneos, direttore del Dipartimento di Igiene Industriale presso AIR CANADA, spiega che “il diclorometano era molto più efficace; le operazioni erano dunque più brevi ed occorreva una quantità minore di prodotto. Tuttavia, poiché era pericoloso per la salute dei lavoratori, noi abbiamo ugualmente provveduto a modificare il procedimento.”
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BENOIT FRADETTE

MICHEL GERIN, BENEFICIARIO DEL PREMIO ANTOINE-AUMONT

Quest’anno, l’Associazione per l’igiene, la salute e la sicurezza del lavoro del Québec (AQHSST), ha conferito a Michel Gérin il premio Antoine-Aumont per sottolineare “il suo notevole contributo in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro”.
Michel Gérin, da parecchi anni, si consacra al miglioramento delle condizioni sanitarie e di sicurezza negli ambienti di lavoro. Il suo nome è associato ad una ventina di progetti di ricerca, finanziati dall’IRSST, tra i quali quelli riguardanti la sostituzione dei solventi. Tutti i nostri complimenti a Michel Gérin.

Alcool Benzilico

“L’alcool benzilico (AB) evapora molto lentamente, rispetto ai solventi tradizionali che esso può sostituire, come il Diclorometano o il Metiletilchetone, spiega Denis Bégin. In certi casi, esso può essere utilizzato senza respiratore, però la presenza di additivi volatili rende in ogni caso necessario indossare una protezione respiratoria”.

PROPRIETA’ ED IMPIEGHI

L’alcool benzilico è un liquido incolore, poco volatile, di odore delicato e aromatico. Sul piano industriale, è il più importante degli alcoli aromatici. Lo si trova in numerose piante ed alimenti. E’ abbastanza solubile in acqua e miscibile con parecchi solventi organici. Esso si usa come riduttore di viscosità nei cosmetici, come solvente nei rivestimenti industriali e come componente di numerosi decapanti per vernici.
Considerando la sua bassa tossicità per l’uomo, questo solvente costituisce un prodotto sostitutivo accettabile per sostanze molto più tossiche, come il Diclorometano. Ad ogni modo, si raccomanda un’adeguata ventilazione, in particolare se c’è produzione di aerosol di prodotti a base di AB oppure se la sostanza viene riscaldata. Indicato indossare guanti ed occhiali protettivi.

Per saperne di più
BÉGIN, Denis, Mourad MOUMEN,
Michel GÉRIN. La substitution des
solvants par l’alcool benzylique,
Rapport B-068, 42 pagine.
Download gratuito:
http://www.irsst.qc.ca/files/documents/
PubIRSST/B-068.pdf

Lattato di Etile

“Negli anni ’30, il lattato di etile (LE) si utilizzava nell’industria delle vernici, ricorda Denis Bégin. Tuttavia, è stato abbandonato in favore di solventi derivati dal petrolio. Al giorno d’oggi, esso si fabbrica a partire dall’amido di mais. Poco tossico, leggermente più volatile dell’alcool benzilico, è meno dannoso per l’ambiente. Serve soprattutto per sgrassare i pezzi metallici.”

PROPRIETA’ ED IMPIEGHI

Il lattato di etile è un estere idrossilato, il quale si trova naturalmente nelle mele, negli agrumi, nell’ananas e nel cacao, così come nel pane ed in diverse bevande alcoliche. E’ solubile in acqua ed in parecchi solventi organici. Lo si adopera come aromatizzante nell’industria alimentare. Dagli anni ’90, il LE si usa nei decapanti per vernici, negli sgrassanti industriali e nei prodotti per la pulizia a fondo.
Considerando la bassa tossicità del LE, per l’uomo e per l’ambiente, questo solvente costituisce un prodotto sostitutivo accettabile per sostanze più tossiche, come il Tricloroetilene. Ad ogni modo, si raccomanda un’adeguata ventilazione, Indicato inoltre indossare guanti ed occhiali protettivi.
Per saperne di più
BÉGIN, Denis, Sinarith HENG, Michel
GÉRIN. La substitution des solvants
par le lactate d’éthyle, Rapport B-069,
45 pagine.
Download gratuito:
http://www.irsst.qc.ca/files/documents/
PubIRSST/B-069.pdf

Carbonato di Propilene

“Il carbonato di propilene (CP) è un solvente di sintesi. Lo si utilizza, in miscela, nei decapanti ed anche per la pulizia delle attrezzature, in alcune aziende produttrici di oggetti in fibra di vetro”, riporta Denis Bégin”.

PROPRIETA’ ED IMPIEGHI

Il carbonato di propilene è un liquido incolore oppure leggermente giallastro, secondo il suo grado di purezza. E’ molto poco volatile e pressoché inodore. Chimicamente, il CP è un estere ciclico dell’acido carbonico. E’ solubile in acqua e lentamente vi s’idrolizza; è miscibile con molti solventi organici. Prodotto stabile a temperatura ambiente, non è infiammabile né combustibile, ma s’infiamma in presenza di una sorgente d’ignizione, se riscaldato a più di 130°C. Il CP è usato raramente da solo. Rientra nella formulazione di numerosi prodotti, quali i coloranti, gli inchiostri e i medicinali.
Considerando la bassa tossicità del CP per gli animali e per l’ambiente, questo solvente costituisce un prodotto sostitutivo accettabile per sostanze come i Chetoni infiammabili (acetone, MEK). Ad ogni modo, è indicato l’uso di guanti ed occhiali di sicurezza.
Per saperne di più
BÉGIN, Denis, Charles BEAUDRY,
Michel GÉRIN. La substitution des
solvants par le carbone de propylène,
Rapport B-070, 43 pagine.
Download gratuito:
http://www.irsst.qc.ca/files/documents/
PubIRSST/B-070.pdf

Prévention au travail | Autunno 2006 Versione ufficiale in lingua francese: www.irsst.qc.ca fonte: inail.it


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