Scuole poco Sicure.

 

25 Novembre 2008

Più del 14 per cento della scuole italiane è inadempiente rispetto alle procedure di prevenzione di rischi. Livello che supera il 20 in Sardegna e in Calabria e scende quasi al 9 per cento in Emilia-Romagna. A fornire questi dati è il quarto rapporto annuale sulle condizioni dell’edilizia scolastica, elaborato dalla federazione di categoria Uil: sotto la lente di ingrandimento del sindacato la sicurezza di ambienti che spesso presentano problemi strutturali o che sono stati adattati solo in un secondo momento a scuola.

Il problema riguarda ben 10 milioni di persone, tra alunni, docenti e altri lavoratori, che frequentano 41.328 tra sedi, plessi, succursali, edifici distaccati:  praticamente, l’istituzione più grande e capillarmente diffusa del nostro paese, ancora più delle caserme dei carabinieri e della polizia, delle parrocchie e degli uffici postali. Il documento prende in esame sia gli adempimenti per la sicurezza a carico delle scuole, sia quelli che competono agli enti locali. Per ciò che attiene a questi ultimi, sono analizzati gli interventi di manutenzione degli edifici e il rilascio delle certificazioni per la sicurezza.

Riguardo al certificato di prevenzione incendi risulta in regola solo un quarto delle scuole italiane, la certificazione di agibilità statica è posseduta da meno della metà, mentre al certificato di agibilità igenico-sanitaria ha provveduto solo il 42 per cento degli istituti. Per quel che concerne i compiti in materia di sicurezza spettanti alle scuole, dall’indagine emerge che il 14,31 per cento di esse non è in regola rispetto ai vari adempimenti previsti dalle norme: documento sul rischio, piano d’evacuazione, nomina del responsabile della sicurezza, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, formazione.

Nella classifica, tra la Sardegna, fanalino di coda (22,21 per cento), e l’Emilia-Romagna (8,84 per cento), prima della classe, c’è un indice d’inadempienza di oltre il doppio. Un dato, quest’ultimo, che non deve trarre in inganno: dall’analisi territoriale, infatti, non emerge un divario tra regioni del Nord e quelle del Mezzogiorno. Scuole in regola e scuole inadempienti sono ugualmente ripartite in tutto il paese. Dal rapporto si apprende anche che un terzo degli istituti, a livello nazionale, non ha provveduto alla formazione delle cosiddette “figure sensibili” (lavoratori addetti alle misure di prevenzione incendi, evacuazione, pronto soccorso ecc.), che il documento di valutazione dei rischi è stato elaborato dal 93,55 per cento delle scuole e il piano d’evacuazione dal 91,5, che il responsabile del servizio di prevenzione è stato nominato nell’88,07 per cento degli istituti e il rappresentate dei lavoratori per la sicurezza nell’87,8 per cento dei casi.

Nelle conclusioni il rapporto sottolinea come la situazione complessiva non possa non destare preoccupazione. Molte scuole sono ancora senza la certificazione prevista dalla legge. Le scadenze per la messa a norma degli edifici scolastici sono slittate nel tempo e attualmente l’anno di riferimento è il 2006. Occorre perciò un impegno generale maggiore per la sicurezza che coinvolga tutti: i dirigenti scolastici per il rispetto degli adempimenti, gli enti locali per garantire la messa a norma degli istituti di loro proprietà, il Governo per riattivare i finanziamenti destinati all’edilizia scolastica.

Fonte: AdnKronos


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