Lombardia, in calo infortuni e morti bianche, ma non per atipici e immigrati.

 

15 Ottobre 2009

Una diminuzione del 37% degli incidenti sul lavoro non è cosa da poco, ma, come ha detto Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia alla quale si riferiscono i dati «il risultato positivo resta un punto di partenza, perché una sola vita sacrificata sul lavoro è una vita che deve essere salvata e risparmiata». Ad indicare la diminuzione delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro è un rapporto dell’Inail presentato nei giorni scorsi a Milano.

E’ una prudenza comprensibile quella del presidente Formigoni: la Lombardia è infatti la regione italiana con il più alto numero di incidenti sul lavoro, 155.450 denunce nel 2007 (il 94,8% nell’industria e nei servizi, il 3% in agricoltura).  Un primato di cui certo non si può essere fieri ma che comunque non può oscurare il dato che risulta chiaramente dall’indagine dell’Inail, cioè un costante calo di feriti e morti sul lavoro.
Nell’esaminare questo triste primato comunque va anche tenuto in considerazione che questo riguarda i numeri assoluti ma che, prendendo in considerazione l’indice di frequenza (il numero di infortuni indennizzati ogni mille addetti, ndr), pari a 24,58,  la regione si piazza ben al di sotto della media nazionale ferma a 29,03. Più “virtuose” solo Lazio, Campania e Sicilia. «Ma se il Lazio fa storia a parte, vista l’elevata incidenza del pubblico impiego – spiega Marco Fabio Sartori, presidente commissario straordinario dell’ INAIL – per Campania e Sicilia non si può non tenere in considerazione il lavoro nero».

Ecco dunque alcuni dati più significati emersi dal rapporto Inail. In primo luogo il dato positivo:  il numero di incidenti mortali è passato dai 233 del 2006 ai 211 del 2007 (meno 9%) e, se si prendono in considerazione i dati dei primi mesi del 2008 (da gennaio ad agosto),  si può osservare un’ulteriore diminuzione delle morti bianche, con 43 casi in meno rispetto allo stesso periodo del 2007.

Il trend positivo però non riguarda in maniera omogenea tutte le tipologie di lavoratori: secondo il rapporto sarebbe in controtendenza la situazione degli stranieri e dei lavoratori atipici, che registra invece una tendenza in aumento, dovuta forse anche alla minore formazione. In crescita anche gli infortuni che riguardano i lavoratori parasubordinati (in prevalenza impiegati nei settori dell’attività immobiliare, dei servizi e del commercio): si è passati dai 1.282 casi del 2005 ai1.528 del 2007. Milano è la provincia in cui questa forma contrattuale è più diffusa e dove si registra il maggior numero di incidenti 618 casi.  Altrettanto diffuso in Lombardia è il lavoro interinale (forma contrattuale ora sostituita dalla “somministrazione di lavoro”), che coinvolge soprattutto operai adibiti a lavori manuali nei settori dell’industria manifatturiera. In crescita il trend infortunistico: da 3.720 casi del 2005 ai 4.651 del 2007. Tre gli “interinali” morti sul lavoro nel 2007, uno in più rispetto al biennio precedente.


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