Forse una nuova procedura di infrazione per l’Italia

 

07 Dicembre 2010

Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha valutato la possibilità di avviare un nuovo, l’ennesimo, procedimento di infrazione ai danni dell’Italia per non aver adeguato la normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in risposta alle indicazioni comunitarie.

Così il nostro paese è finito di nuovo nel mirino dell’autorità europea a seguito di un ricorso presentato lo scorso anno da un delegato per la sicurezza di un’industria metalmeccanica, tale Marco Bazzoni.
L’Unità salute, sicurezza e igiene sul luogo di lavoro ha spedito una missiva in cui “suggerisce” alla Commissione Europea, quale organo incaricato formalmente di prendere la decisione, di procedere per infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata corretta applicazione dell’art. 5 direttiva 89/391/CE in materia di deresponsabilizzazione del datore di lavoro.

In definitiva la “voce” da Bruxelles precisa che l’avvio della procedura eventuale a danno del nostro paese avrebbe la sua ragion d’essere nelle difformità contenute nella normativa italiana rispetto alla direttiva europea 89/391 e quindi non solo nella violazione dell’art.5 ma anche per il procrastinarsi dei termini in merito all’obbligo di valutazione da rischio stress lavoro-correlato (art.6) e per la proroga dei termini di redazione del DVR di una nuova impresa o per modifiche di natura contenutistica, sostanziale apportate ad un’impresa già esistente.

La decisione dell’Europa è attesa per gli inizi del nuovo anno.



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