La sicurezza in azienda, tragiche morti sul lavoro nel nordest Italia

 

06 Luglio 2010

medicina del lavoroIl mese di luglio è incominciato con 4 morti sul lavoro tutti nella zona del nordest d’Italia.
Si tratta di un’operaia di Susegana (Treviso), un artigiano di Bovolenta (Padova), un magazziniere ad Appiano (Bolzano) e un agricoltore nella zona di Lacs (Bolzano).
Gli inquirenti sono al lavoro per accertare le cause che hanno portato questi operai a perdere la vita.

Emilio Viafora, segretario del sindacato CGIL del Veneto, ha dichiarato che “Non basta esprimere cordoglio, solidarietà e pentimento, ma bisogna avere atteggiamenti coerenti: non si può piangere chi sul lavoro muore o resta gravemente ferito e poi dimenticarlo completamente il giorno dopo, come sta facendo il Governo. I provvedimenti del governo stanno allentando tutte le misure di sicurezza sul lavoro e di responsabilità’ sociale dell’impresa, rischiando di creare problemi di sicurezza ancora maggiori”.

Come sono avvenute le morti?

E importante capire dove e come sono avvenute le morti di questi operai per far capire quali sono le situazioni in cui si può perdere la vita durante il lavoro.

L’operaia 55enne di Susegana, Gabriella Baldas, lavorava presso la “Roberto industrie alimentari”. La morte è sopraggiunta dopo essere stata schiacciata da una pressa che serviva a completare l’operazione di confezionamento di prodotti da forno.

La vittima di Padova aveva solo 28 anni, si chiamava Enrico Tamiazzo, e lavorava con la mansione di lattoniere. Prima di morire, il giovane si trovava sul tetto di una stireria per un sopralluogo, quando il tetto è improvvisamente crollato e lui e morto sul colpo. Sul luogo dell’incidente sono sopraggiunti i Carabinieri e i tecnici dello Spisal, oltre all’elicottero del 118 che ha potuto solo constatare la morte del giovane.

L’uomo morto ad Appiano si chiamava Klaus Trettl, e aveva 66 anni. Era il titolare di un magazzino, e mentre si trovava a sollevare della merce con un carrello è caduto battendo la testa e morendo di lì a poco nell’ospedale di Bolzano. Gli inquirenti stanno analizzando il caso per capirne l’esatta dinamica.

L’ultima vittima è un agricoltore di 51 anni, Johann Troger, che è deceduto dopo essere stato travolto da una macchina per lavorare il fieno.

La CGIL ha ricordato che i lavoratori che operano nel settore della medicina del lavoro sono solo 300, delle quali 167 con mansione di controllo della sicurezza nelle aziende; un numero altamente insufficiente per una regione che negli ultimi 10 anni ha registrato una media annua di 10.000 infortuni sul lavoro denunciati.
Emilio Viafora ha anche ricordato come sia scandaloso che per avere un indennizzo sia obbligatorio raggiungere almeno l’85% dell’invalidità: l’ultima finanziaria, infatti, ha cancellato il tetto minimo del 74%, escludendo dal percepire denaro tutti i lavoratori che subiscono mutilazioni a causa di un incidente sul lavoro.


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