Salute e sicurezza sul lavoro nei magazzini

 

magazzinoLe attività svolte all’interno di un magazzino di stoccaggio e distribuzione vengono classificate dalla normativa italiana sulla sicurezza sui luoghi di lavoro come situazioni di rischio medio.

È importante tuttavia precisare che la semplice definizione di “magazzinaggio”, così come riportata all’interno degli Accordi Stato Regione 2011, è alquanto riduttiva e non tiene conto delle numerose ed eterogenee realtà che in questo termine possono essere comprese.

La valutazione del rischio all’interno di un magazzino, quindi, deve partire necessariamente dal contesto lavorativo in cui è inserito il magazzino e considerare diverse variabili come ad esempio i livelli di automazione presenti, la quantità di personale impiegato ed esterno, l’eventuale presenza di sostanze pericolose e l’utilizzo di luoghi di lavoro particolari, per esempio a temperature controllate.

Possiamo di conseguenza raggruppare i possibili rischi a cui è esposto il personale che presta la sua opera in un magazzino su tre diverse macro-categorie:

  1. rischi connessi al luogo di lavoro;
  2. rischi connessi alle attrezzature utilizzate;
  3. rischi per la salute del personale.

Rischi connessi al luogo di lavoro

All’interno di quest’area rientrano i rischi generici legati alle infrastrutture e quelli più specifici legati alle attività.
Ne faranno parte per esempio i rischi da fulminazione, legati a imperizia, disinformazione o inefficiente livelli di manutenzione degli impianti elettrici; è importante in questo caso tenere sempre alto il livello di guardia sulle procedure operative e sulle manutenzioni periodiche obbligatorie degli impianti, dal gennaio 2002 vige infatti l’obbligo per i datori di lavoro di effettuare verifiche periodiche ai sensi del DPR 462/01 ogni due o cinque anni relativamente a impianti elettrici di messa a terra; installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche e impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione.
Altri rischi da valutare di tipo strutturale, sono quelli connessi alla presenza di rampe e scale e parapetti che possono causare scivolamenti e cadute dall’alto sia di materiale che delle persone, importante in questo caso la segnaletica ben visibile e la corretta progettazione e fruibilità delle vie di emergenza e/o delle uscite di sicurezza. La valutazione non può prescindere da considerazioni legate all’ambiente di lavoro, e quindi alla eventuale presenza di correnti d’aria, di sbalzi di temperature (magazzini di stoccaggio merci deperibili a temperature controllate) e ad una corretta illuminazione di tutti gli ambienti, sia di tipo naturale che artificiale.
All’interno di un magazzino, in considerazione della tipologia di attività svolta e delle sostanze e dei materiali conservati, potrebbe esserci un rischio di tipo biologico e/o chimico, per il quale c’è da valutare sia un’eventuale esposizione durante la manipolazione che le misure preventive in caso di sversamenti accidentali (vasche anti sversamento, locali con aspirazione e ventilazione forzata).

Rischi connessi alle attrezzature e mezzi utilizzati

In un magazzino è facilmente prevedibile l’impiego di mezzi automatici o meccanici di ausilio, quali carrelli elevatori o pedane mobili, per i quali è necessario valutare i connessi rischi da possibile inadeguata manutenzione, come quelli da schiacciamento accidentale. Le stesse attrezzature potrebbero inoltre essere particolarmente rumorose e produrre quindi livelli di decibel superiori alla soglia di azione, anche in questo caso è opportuno valutare con attenzione la fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale antiacustici.

Rischi per la salute del personale

Oltre ai sopracitati rischi di tipo biologico o chimico, e a quelli da schiacciamento, rientrano in questa categoria anche i rischi connessi alla movimentazione manuale dei carichi, il tipo di rischio che crea il maggior numero di patologie nel panorama lavorativo italiano ed all’interno di un magazzino. La valutazione, effettuata mediante linee guida internazionali universalmente riconosciute ed accreditate, deve essere molto scrupolosa e deve tenere conto quindi delle possibili conseguenze sull’apparato muscolo scheletrico con particolare attenzione alle problematiche al rachide.

La prevenzione

Abbiamo già accennato tra le righe ad alcuni aspetti fondamentali per la corretta gestione della prevenzione dei rischi sopra elencati, fondamentale sono:

  • la corretta adozione e disposizione di segnali indicatori, sia visivi che acustici;
  • la dotazione di Dispositivi di Protezione Individuale (anti-schiacciamento, anti-caduta, antiacustici…);
  • l’utilizzo in ausilio di strumenti meccanici di sollevamento e/o spostamento dei materiali pesanti.

Ancora una volta comunque si sottolinea l’importanza strategica di una puntuale e periodica formazione ed informazione, sui rischi presenti e su come prevenirli.

Un esempio di magazzino “tipo”

Per meglio chiarire i concetti sopra descritti, valutiamo ora un esempio di un magazzino tipo in cui vengono conservati prodotti destinati alla media distribuzione.

Fase di ricevimento
Nel magazzino arrivano quotidianamente trasporti che scaricano la merce da allocare nei vari reparti: la valutazione dei rischi dovrà tenere conto per gli addetti a queste mansioni dei possibili rischi da investimento per la presenza di automezzi, da variazioni di temperature durante le stagioni fredde o calde se l’attività prevede di dover uscire all’aperto o aprire portelloni che danno all’esterno e da movimentazione manuale dei carichi durante lo scarico.

Fase di smistamento
In questa fase sarà importante valutare i rischi connessi ai luoghi di lavoro poiché la maggior parte del personale addetto alla mansione sarà impegnata all’interno dei reparti del magazzino, se vi è della merce deperibile che viene conservata a basse temperature (celle frigorifere) bisognerà anche in questo caso tenere conto degli sbalzi termici.

Fase di consegna/vendita
Infine vi potrebbe essere la fase di consegna o direttamente al luogo di vendita o a trasportatori intermediari, anche in questo caso il personale dovrà porre particolare attenzione ai rischi da movimentazione manuale dei carichi, dall’uso di mezzi e attrezzature e da investimento se per esempio vengono utilizzati dei muletti per la movimentazione interna e verso il cliente.

 


ANFOS: Associazione Nazionale Formatori Sicurezza sul Lavoro

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